5 domande a Floriano Cinti

FLORIANO CINTI

Sasso Marconi (BO)

La Cantina di Floriano Cinti si trova a Sasso Marconi vicino alla riva destra del fiume Reno.

Anno di fondazione: 1992

Ettari Vitati: 25

Vitigni principali: grechetto gentile, chardonnay, cabernet sauvignon, barbera, merlot, pinot bianco

Un po’ di storia di Floriano: da geometra mancato a viticoltore affermato.

Preso il diploma quasi controvoglia intraprende gli studi di medicina e nel frattempo lavora per l’A.N.F.F.A.S. che si occupa di sostegno al disagio mentale. Poi, alla fine degli anni ‘70, con alcuni amici compra il podere “L’isola”, attuale sede della cantina e dell’agriturismo, ed insieme fondano l’omonima cooperativa (operativa negli anni dal 1978 al 1992 si reggeva economicamente con l’agricoltura, l’allevamento degli animali, la produzione del vino e la vendita diretta dei prodotti, sia nel mercato settimanale di Sasso, sia, in seguito, in due negozi nel capoluogo). Quando la cooperativa si è sciolta, mentre altri hanno preso strade diverse, Floriano è rimasto; ha ampliato e perfezionato negli anni la viticoltura, tanto che i suoi vini di qualità hanno ottenuto premi e riconoscimenti in Italia e all’estero, ed ha successivamente completato l’offerta enogastronomica con l’agriturismo L’Isola del Sasso.

Tra i vari premi assegnati durante gli anni ai vini dell’azienda ricordiamo il più importante, ovvero i Tre Bicchieri assegnato nella Guida ai Vini d’Italia 2021 del Gambero Rosso al Pignoletto Frizzante DOCG 2019.

1 Quali sono i contorni che definiscono l’identità di Floriano Cinti e la sua filosofia produttiva?

Lavorare rispettando l’ambiente e la diversità dei vari vigneti. Ricercare costantemente l’equilibrio fra territorio, produzione e qualità. Cercare di produrre uva di qualità e sana, riportare e mantenere queste caratteristiche in cantina in tutte le fasi di vinificazione con un trattamento soffice, pulito e delicato dell’uva in modo che si mantengano le particolarità dell’origine.

2 Come si lega la sua cantina alle peculiarità ed alla storia del territorio?

I Colli Bolognesi si sono sempre caratterizzati per la produzione di buoni vini. Bologna veniva a prendere l’uva buona qui sui colli. Quindi conoscendo il territorio e le esigenze delle persone ho cercato di mantenere queste peculiarità scegliendo il vitigno, il terreno e l’esposizione migliori per ognuno. Non si deve pretendere di fare vino tutto uguale in tutte le zone.

3 Quale è il tratto distintivo dei vini di Floriano Cinti?

Non esiste un vero e proprio tratto distintivo. C’è un rispetto del prodotto e di conseguenza c’è un riconoscimento nel corso degli anni di fare una buona uva ed una buona trasformazione. Forse una caratteristica che mi distingue è che dedico una particolare attenzione alla salubrità del vino. Dal ‘98 dichiaro in etichetta la percentuale di solforosa presente in ogni bottiglia. Poiché i vini DOC/DOCG seguono un percorso di certificazione che si conclude con l’analisi in laboratorio, per ogni vino prodotto ho la quantità esatta di solfiti contenuti. Per avere bassi valori occorre produrre uve sane in bassa quantità per tipo, una buona attrezzatura e pulizia in cantina.

4 Come comunicate con i vostri consumatori e ospiti? Come mantenete il rapporto con loro? Premesso che non sono un grande stratega della comunicazione, da sempre comunque ho cercato di mantenere un rapporto costante con le persone che vengono in cantina. Ogni anno, attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie di comunicazione, le informo su come sta andando la coltivazione dell’uva, la conseguente vinificazione ed il possibile risultato finale.

5 Cosa c’è nel futuro della cantina Floriano Cinti e quali sono i progetti a cui più tiene?

Nel 2008 ho cominciato a costruire la nuova cantina ed ho fatto l’agriturismo con grande impegno sia personale che economico. Era il mio sogno ed ho cercato di realizzarlo avendo ben chiaro però una cosa: l’agriturismo e le attività collaterali devono essere una integrazione della vinificazione e non la principale. La prospettiva deve essere che l’azienda funziona sempre come attività agricola e fondamentalmente come produzione di vino. Anche andando avanti non devo mai dimenticare che io sono un vignaiolo e produco vino. In futuro posso anche pensare di ampliare l’offerta piantando ulivi per fare un buon olio o fare un orto che fornisce ortaggi per l’agriturismo e confidare nella collaborazione dei miei figli se vorranno proseguire nel percorso che io ho tracciato.

Maestro Enogastronomo Sommelier

Patrizia Daniela Zardi

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Personalità Giuridica

In data 26 Aprile 2019, la Prefettura di Bologna,

con Prot. 80730/17/AreaIV Bis, ha disposto l’iscrizione della

Associazione “Accademia Internazionale Enoganostronomi Sommeliers – A.I.E.S.”

nel Registro delle Persone Giuridiche tenuto da questa Prefettura.

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