Mamoiada, non solo Cannonau

Quando si pensa a Mamoiada si pensa al Cannonau, con evidenti note balsamiche, fresco e con tannini fini

Mamoiada (NU) è un paese di 2500 abitanti situato nella Barbagia di Ollolai a circa 650 m. s.l.m. a nord del massiccio del Gennargentu. Il suo territorio è fortemente vocato per la viticoltura, i vigneti sono ad un’altitudine media di 730 m. s.l.m. ed è presente una forte escursione termica tra il giorno e la notte. A Mamoiada ci sono circa 350 ettari di vigneto di cui il 95% è impiantato con Cannonau ed il restante, grazie anche a nuovi impianti, con Granazza, un vitigno autoctono a bacca bianca.
I terreni sono granitici e tutt’ora i vigneti antichi vengono lavorati con l’aratro a buoi. Il sistema di allevamento ad alberello richiede la rifinitura dei ceppi manuale con la zappa quindi il legame tra l’uomo e la terra è molto forte. Un chiaro esempio di terroir dove clima, terreno, tradizione e uomo trovano una perfetta simbiosi.
Ed è grazie al forte attaccamento per le tradizioni che a Mamoiada si sta riportando l’attenzione sul vitigno antico della zona: la Granazza, uva a bacca bianca con spiccata acidità e propensione allo sviluppo degli zuccheri.

Cantina Canneddu
La famiglia Canneddu, da generazioni, è sempre stata legata alle vigne ed alla produzione del vino. Marco, il figlio di Tonino, ha studiato enologia ed ha una precisa idea di ciò che vuole. Marco ha spiegato che in origine la Granazza in purezza era chiamata “vinu de emminas”, vino delle donne. Era dolce e veniva bevuta in particolari occasioni come battesimi e matrimoni. Inoltre, si trattava di un‘uva utilizzata da taglio del Cannonau perché, visto il clima freddo di Mamoiada, riusciva a conferire una maggiore alcolicità. Nei filari storici le piante di Granazza si trovano sparse in mezzo a quelle del Cannonau ed è da queste da cui Marco è partito. Vinificazione in bianco, fermentazione in acciaio, altri 5-6 mesi in acciaio e poi affinamento in bottiglia. Delissia è un vino di struttura, fresco, sapido, dal colore tendente al dorato, con profumi intensi floreali e fruttati. Ma l’attenzione alla vigna ed al vino non finisce qui. Negli ultimi anni hanno impiantato nuovi filari di Granazza che viene vinificata separatamente dalle vecchie vigne di 60 anni, ma con la stessa vinificazione. Marco ha voluto mostrare la differenza di prodotto tra le vecchie vigne e quelle nuove, dovuta esclusivamente all’età delle piante. Il vino delle piante giovani ha un colore più scarico, i profumi sono più leggeri e la beva è più snella, pur mantenendo le caratteristiche del vitigno.
La stessa attenzione viene riservata anche per la produzione del cannonau con due etichette distinte:
Zibbo: da vigne vecchie e con 15 mesi in legno nuovo tostato al vapore che regala un vino balsamico e di struttura.
Zimò: da vigne giovani a 800 m. s.l.m. per un vino più snello, fresco e con sentori di frutta più marcati.

Cantina VikeVike
Simone Sedilesu è cresciuto in una famiglia di vignaioli da diverse generazioni. Il nonno ha tramandato la conoscenza e l’esperienza ai suoi figli ed anche Simone è cresciuto in vigna insieme ai suoi fratelli e cugini. Infatti ha studiato enologia e dopo diverse esperienze all’estero ha creato la sua cantina a Mamoiada: “VikeVike” che in sardo significa “guarda guarda”.
Simone sa cosa vuole ottenere ed i suoi vini lo rispecchiano: il vino si fa prima di tutto in vigna! La sua scelta è di anticipare le vendemmie ed una piccola produzione la dedica alla Granazza, circa 2000 bottiglie, proveniente sia da vecchie vigne che da nuovi impianti. La sua idea è quella di un vino bianco in stile francese, coadiuvato dall’esperienza in Borgogna della sua compagna. Il 50% delle uve viene invecchiato in botte nuova ed il 50% in legno usato per circa 7-8 mesi, un uso quindi sapiente del legno, non invasivo.
Legno come filo conduttore anche per le sue etichette di Cannonau:
Fittiloghe: vigne giovani di 20 anni, 1 anno e mezzo in botte grande
Gurguruò: vigne di 30 anni, in tonneau di 3°-4° passaggio per 1 anno e mezzo.

Maestro Enogastronomo Sommelier
Erika Zanzi Montanari

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Personalità Giuridica

In data 26 Aprile 2019, la Prefettura di Bologna,

con Prot. 80730/17/AreaIV Bis, ha disposto l’iscrizione della

Associazione “Accademia Internazionale Enoganostronomi Sommeliers – A.I.E.S.”

nel Registro delle Persone Giuridiche tenuto da questa Prefettura.

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