FONTUCCIA
Isola del Giglio (GR)
Fra cielo e mare
IL PARADISO PUÒ ATTENDERE ma forse è qui.
Nell’isola del Giglio c’è un angolo di paradiso dove Simone e Giovanni Rossi hanno deciso di dedicarsi alla riscoperta di un territorio abbandonato da molto tempo e riqualificarlo cercando di riportarlo alle origini.
Il primo appezzamento dell’azienda Fontuccia è nato in un anfiteatro a picco sul mare da dove si possono vedere le più belle isole del arcipelago toscano: Giannutri, Montecristo, Pianosa, Elba e sullo sfondo la Corsica.
L’isola un tempo era completamente terrazzata con vigne di ansonica, vitigno autoctono chiamato
dai nativi “ansonaco” forse per un errore ortografico.
I fratelli Rossi, appoggiati dalla famiglia hanno deciso nel 2001 di iniziare con questo primo piccolo appezzamento chiamato Fontuccia, piantando le loro prime barbatelle di ansonica e coraggiosamente dando vita a questa avventura di viticoltura eroica ed il primo anno di imbottigliamento è stato il 2009.
Giovanni e Simone hanno iniziato a vendemmiare l’ansonica da ragazzini e subito sono stati testimoni dell’abbandono che stavano subendo la loro terra e le loro tradizioni, era quindi un’idea insopportabile e subito capirono di dover fare qualcosa per rispetto nei confronti dei loro avi.
Mancando di esperienza si fecero aiutare dai vecchi dell’isola. Oggi con poco più di sette ettari vitati sparsi per l’isola e le 12.000 bottiglie prodotte sono i più grandi produttori del Giglio e quelli con maggiori etichette di vino e tutte prodotte con l’uva ansonica attraverso diverse declinazioni: Senti Oh!,
Fontuccia, Cocciuto, Caperosso, Storto, Da Giovacchino e il Nantropo’.
Chiediamo ai fratelli Giovanni e Simone:
- Quali sono i contorni che definiscono l’identità dell’Azienda Agricola Fontuccia e la sua filosofia produttiva?
Filosofia aziendale è riprendere la tradizione cercando di non stravolgere il prodotto del nostro lavoro, mantenendo continuità e rispetto soprattutto per le persone che ci hanno preceduto e tramandato questa passione, storia e cultura della viticoltura.
Quindi la nostra attività si muove nei contorni della passione, rispetto, fatica e storia della viticoltura isolana, ma anche e soprattutto della comunità delle persone coinvolte. Tutte le fasi dell’attività sono direttamente espletate da noi, il nostro motto è: “dalla zappa al bicchiere”. - Come si lega Fontuccia alle peculiarità ed alla storia del suo territorio?
La storia come detto è uno dei nostri principi fondanti che esprimiamo come continuità e apprendimento. - Quale è il tratto distintivo dei vini dell’Azienda Agricola Fontuccia?
Vini minerali, veri, molto identitari ed un po’ burberi come noi. - Come comunicate con i vostri consumatori e ospiti? Come mantenete il rapporto con loro?
Soprattutto tramite passaparola, degustazioni e visite in vigna, poi anche attraverso i social.
- Cosa c’è nel futuro e quali sono i progetti a cui più tenete?
Far comprendere la nostra filosofia e trasmettere a chi interessato le nostre conoscenze
che sono comunque sempre in divenire, migliorando senza stravolgere nel segno della
continuità.
Maestro Enogastronomo Sommelier
Daniela Franchi