Ogni tanto si può cedere alle tentazioni soprattutto se si è molto golosi. La famosa dieta che si comincia di lunedì generalmente termina di domenica con uno strappo alla regola: il dolce. E quale dolce migliore di un tiramisù?
Tradizionalmente il tiramisù si fa con un biscotto particolare, il savoiardo che già dal nome richiama un qualcosa di regale.
Ma da dove deriva il termine? Il termine non è altro che un derivato del nome della famiglia reale Savoia: letteralmente significa appunto originario della Savoia o Sabaudia, regione storica delle Alpi Occidentali. Furono creati nel Tardo Medioevo per volere di Amedeo VI in onore della visita alla corte sabauda dei reali di Francia. Sono biscotti molto leggeri e friabili, preparati con un impasto nel quale gli albumi, montati separatamente a neve, apportano una notevole leggerezza.
INGREDIENTI PER CIRCA 40 SAVOIARDI
- 90 g di tuorli
- 60 g di zucchero semolato
- 80 g di albumi
- 35 g di farina
- 35 g di fecola
- ¼ di bacca di vaniglia
INOLTRE
- Zucchero semolato
- Zucchero a velo
PREPARAZIONE
Sbattere brevemente i tuorli prima da soli e poi montarli con metà dello zucchero semolato e la vaniglia fino a quando il composto sarà chiaro e spumoso. Montare gli albumi con lo zucchero restante. Unire le due masse, incorporando gli albumi in tre riprese con movimenti delicati dal basso verso l’alto. Aggiungere , poco alla volta , la farina e la fecola setacciate , facendo attenzione a non smontare il composto. Trasferire il composto in una tasca da pasticcere con bocchetta liscia. Direttamente sulla teglia, rivestita di carta da forno, formare dei bastoncini lunghi circa 8 cm. Spolverare con zucchero semolato, seguito dallo zucchero a velo e cuocere a 210° per circa 8-10 minuti con valvola aperta.
La scelta dell’utilizzo dei savoiardi per la preparazione del tiramisù venne presa nel periodo subito precedente l’Unità d’Italia, in quanto il pan di spagna utilizzato da molti nella preparazione del dolce, ricordava gusti filoasburgici e austriacanti. I savoiardi invece, diffusi a Treviso dalla famiglia Tiretta-Salsa che era impegnata nella lotta risorgimentale, evocavano simbolicamente e patriotticamente l’annessione del Veneto all’Italia dei Savoia.
Anche se, ancora oggi, sono in molti a volersi prendere i meriti del “Tiramesù”, per fortuna ci sono molti testi che possono confermare la storicità e la provenienza di questo dolce, andando a confermare che fu inventato alla fine degli anni 60 presso il ristorante “Le Beccherie” di Treviso dal pasticcere Roberto Linguanotto. Oltre ad amare il gusto esplosivo, questo dolce mi ha sempre accompagnato nei momenti più belli della mia vita, per me, non sarà mai un semplice dolce, ma un momento felice, un ricordo indelebile dei momenti più semplici e speciali, sperando che farà parte anche dei vostri momenti più belli.
Ecco a voi la ricetta!
INGREDIENTI PER 6 PERSONE
- 4 uova
- 100 g zucchero semolato
- 500 g mascarpone
- 250 g caffè (della moka o espresso)
- 80 g Marsala o Rum
- cacao amaro in polvere
- 250 g biscotti savoiardi
PREPARAZIONE
Separare gli albumi dai tuorli in due ciotole diverse e unire a questi ultimi lo zucchero. Sbattere i tuorli finché non diventeranno spumosi e chiari. Incorporare il mascarpone nei tuorli sbattuti. Montare gli albumi ed unirli al composto di tuorli e mascarpone mescolando la crema dal basso verso l’alto. Versare il caffè a temperatura ambiente in un piatto largo con il Marsala (bagna). Immergere un savoiardo alla volta nella bagna, 1 secondo per lato, poi distribuirli affiancati in una pirofila (io mi sono un pò divertita). Coprire i savoiardi con 1/3 della crema e ripetere le stesse operazioni.
E’ fondamentale lasciarlo riposare in frigo il più possibile, spolverizzare con cacao appena prima di servire.
Quando lo assaggerete capirete che aspettare tanto ne è valsa la pena!
ABBINAMENTO
Bukkuram Sole d’Agosto 2013
Passito di Pantelleria – Marco De Bartoli
Accademico Enogastronomo
Antonella Bocchino