Da circa diciotto mesi, è possibile degustare tra i vini d’Abruzzo, un nuovo vino, il suo nome è la Maiolica. Un tempo coltivato sulle pendici pedemontane, ma poi abbandonata a favore del più redditizio e produttivo Montepulciano. Si hanno notizie certe della Maiolica, nel bollettino ampelografico del 1875 e poi citato anche nell’annuario generale per la viticoltura ed enologia del 1892, La Maiolica figura quindi iscritta al registro delle varietà nazionali dal 1970. Quindi la sua origine è certa e datata, come vitigno da circa 150 anni. Il suo recupero è stato reso possibile, oltre che dalla Banca del Germoplasma dell’Istituto di Conegliano Veneto, anche dalla presenza di alcune viti sulle pendici della Maiella, che hanno permesso la riproduzione delle barbatelle da cui sono originati i vigneti produttivi.
Tre sono le aziende abruzzesi a cui si devono le produzioni di Maiolica: Cantina Tollo, Orsogna Winery e Podere Castorani; provate in degustazione, due prodotti su tre, salta subito alla vista, naso e palato, un vino straordinariamente equilibrato, un vino nuovo, e finalmente l’Abruzzo, si tratta di un vino rosso di colore rosso, e non rosso bluastro come sua maestà il Montepulciano. Quindi il nuovo vino va ad integrare l’offerta merceologica globale del prodotto “Vino d’Abruzzo”, collocandosi alla casella vino rosso, equilibrato, con tannini setosi, intenso e persistente, abbastanza armonico.
In due test fuori regione, abbiamo portato in degustazione “La Maiolica”, per testare la reazione di un pubblico molto numeroso in modo che costituisse un panel attendibile; a Cittadella (PD) nei 4 giorni della manifestazione “Formaggi in Villa”, la Maiolica di Cantina Tollo, ha ricevuto un notevole appezzamento, serviti da Sommeliers AIES, alla giusta temperatura e in abbinamento con snack abruzzesi, mentre a Sibari (CS), nei tre giorni di Vinitaly Calabria, la Maiolica di Orsogna ha suscitato notevole interesse e stupito tutti, manca all’appello la Maiolica di Podere Castorani, ma al prossimo Pescara Abruzzo Wine (6-7-8-9 dicembre 2024), sarà predisposto un adeguato banco d’assaggio con le tre produzioni.
Personalmente, lo ritengo un vino molto centrato (come sopra confermo l’equilibro e la notevole armonicità), con un residuo nell’aroma di bocca, di una piacevole sensazione di resinosità. Adesso, il futuro della Maiolica, per la sua definitiva consacrazione, passa per la messa a punto delle vinificazioni e la scelta ottimale dei siti di vigneti performanti, che arricchirà l’Abruzzo e l’Italia con un prodotto unico, assolutamente da provare.
Maestro Enogastronomo Sommelier
Sabatino “Nino” Catani