UN RAGGIO DI SOLE NEL BICCHIERE
Assecondare la brezza marina che parte dal Golfo di Genova per giungere sui colli alessandrini, è questa l’ideale via da seguire per di assaggiare uno dei vini bianchi più conosciuti d’Italia, il Gavi DOCG del Comune di Gavi.
La stessa via seguì alla fine del 1500 Giacomo Lomellini, rappresentante di un’importante famiglia genovese che proprio a Gavi costruì la tenuta di campagna, immersa nelle splendide colline del basso Piemonte.
La tenuta, che prese il nome di “La Lomellina”, vide l’impianto dei primi vigneti all’inizio del 1800.
E’ però con il successivo passaggio di proprietà alla famiglia Raggio che La Lomellina lega il suo nome al vitigno Cortese.
Proprio nella zona di Gavi l’uva Cortese trova il suo luogo d’elezione; il terreno marnoso ricco di preziosi minerali unito agli influssi marini che giungono dalla riviera ligure creano le condizioni ottimali per la coltivazione della vite.
Questo eccezionale combinazione garantisce all’uva Cortese un corredo aromatico completo ed una spiccata mineralità.
Dal 2006 la gestione dell’azienda passa nelle mani di Emanuela Croce Raggio che oltre al restauro della tenuta, provvede all’ampliamneto dei vigneti fino agli attuali 16 ettari.
Dal punto di vista enogastronomico possiamo considerare il Comune di Gavi come una piccola enclave ligure in territorio piemontese; profumi e sapori rimandano in maniera continua a questo legame indissolubile, ed i vini prodotti nella zona non fanno di certo eccezione.
Gavi Marchese Raggio è prodotto con uva Cortese vendemmiata manualmente nella seconda metà di settembre e di cui vengono selezionati i migliori grappoli.
Seguono una pressatura soffice ed una fermentazione del mosto in recipienti di acciaio inox a bassa temperatura; non viene svolta la fermentazione malolattica.
Affina quindi dai quattro ai sei mesi in acciaio sui lieviti con frequenti batonnage, per riposare poi in bottiglia per ulteriori quattro mesi.
Il vino si presenta con la sua elegante etichetta, una livrea dorata presagio di eleganza e finezza.
Al naso un bouquet complesso ad armonioso propone sentori di frutta a polpa bianca alternati a note floreali. Un chè di marino anticipa la mineralità che ritroveremo all’assaggio. Questa, unendosi ad una freschissima acidità, conferisce al vino una persistenza in bocca davvero sorprendente. All’olfazione retronasale ritroviamo i profumi di frutta e fiori avvertiti in precedenza.
Di ottimo corpo e con un’alcolicità importante ma non invadente, il Cortese di Gavi Marchese Raggio è perfetto in abbinamento con il pesce ed i crostacei, il compagno ideale per una serata convivale a base di sushi.
Rimanendo in territorio italico e volendo onorare il suo legame con la Liguria, provo ad abbinare il Marchese Raggio a degli involtini di filetto di sogliola aromatizzati alle erbette con olive taggiasche.
L’accoppiata risulta da subito appropriata: la morbidezza della sogliola perfettamente si sposa con l’acidità del Gavi, mentre le note aromatiche delle erbette ed il gusto deciso delle olive accompagnano la complessità aromatica del vino e la sua nota minerale.
Il Cortese di Gavi Marchese Raggio si lascia degustare con estrema piacevolezza per tutta la durata del pasto, mostrando una beva agile e per niente impegnativa.
La sua fragranza illumina il naso ed il palato, la sua freschezza lo rende un vino gioioso e lucente, un Raggio di sole nel bicchiere.
M.E.S. Riccardo Franzoni