RICETTE

Piccolo Vademecum del pesce crudo marinato per cuochi casalinghi

19 Settembre 2020

Il pesce crudo marinato è una delle pietanze più apprezzate ed ecco quindi un breve ed essenziale vademecum per cuochi casalinghi, senza pretesa di esaustività e dettato dall’esperienza di un appassionato: Il tema sviluppato è quello delle marinature più vicine alla nostra tradizione gastronomica, rinviando ad una futura occasione la trattazione di quelle a secco con sale e zucchero, di ispirazione nordeuropea.

1. Requisito primario: la freschezza del pescato, non certo per la salubrità che anche il surgelato garantisce, ma per il profumo e il gusto che saranno senz’altro migliori e non di poco.

2. Non orientatevi solo sui “soliti” pesci (in particolare salmone, tonno, pesce spada), ma provate altre varietà considerate povere ma molto gustose, validissime dal punto di vista nutrizionale e provenienti per lo più da pesca locale, con beneficio del portafoglio e spesso della sostenibilità. In più, i pesci di taglia grande accumulano maggiori quantità di sostanze insalubri; senza demonizzazioni, un occhio anche alla salute è benvenuto. Provate, ad esempio, una palamita o un tombarello o uno sgombro e vedrete che gusto e che sorpresa.

3. Tutto il pescato (tutto, senza eccezioni) va abbattuto; se non è stato prima trattato dal vostro fornitore di fiducia, ricordate che “in caso di consumo crudo, marinato e non completamente cotto il prodotto deve essere preventivamente congelato per almeno 96 ore a -18° C in congelatore domestico contrassegnato con tre o più stelle”, come recita il Decreto del Ministero della Salute del 17.7.2013.

4. Procuratevi l’attrezzatura necessaria.
a) In primis, almeno un paio di coltelli a lama liscia di buona qualità e ben affilati; uno sottile (rigido da “disosso”, che personalmente preferisco ai flessibili) per sfilettare pesci lunghi e piatti (indicativamente, con lama tra i 16 e i 18 centimetri) e un coltello da cuoco a lama più larga e lunga tra i 18 e i 22 centimetri) per tagli di tranci e filetti più grandi e per comporre battute e tartare.
b) Se poi siete dei perfezionisti e volete eseguire tagli di fettine al velo sullo stile sashimi, vi servirà quasi certamente un coltello lungo e sottile stile giapponese (un tradizionale Yanagiba, ad affilatura su un solo lato, o Sujihiki, di ispirazione occidentale con affilatura su entrambi i versanti della lama).
c) Indispensabili anche un paio di forbici piccole, efficaci soprattutto per lavorare su piccoli crostacei quali gamberi e canocchie, e una buona pinzetta per estrarre le lische.
d) A casa avrete senz’altro un tagliere dalla superficie antiscivolo, meglio se in materiale sintetico, più facile da pulire: è perfetto.

5. Bisogna fare un po’ di pratica per eviscerare, squamare (ove necessario), sfilettare e deliscare un pesce; tutt’al più, lasciate le prime due fasi al pescivendolo (comunque dovrete rifinire il suo lavoro a casa), ma è necessario lavorare il pesce con le vostre mani così da meglio personalizzare i risultati finale sulla base dei vostri desideri. I soldi per un corso di cucina sono sempre spesi bene e, in mancanza, scegliete un tutorial video in internet: non è ovviamente la stessa cosa, ma ve ne sono alcuni affidabili in attesa di prendere qualche lezione da un vero chef. Mettete in conto, con un po’ di umiltà, che l’esperienza si acquisisce sul campo e che i primi risultati non saranno sempre soddisfacenti.

6. Alcuni trucchetti: lavate spesso i coltelli (lavoreranno molto meglio) e asciugateli bene prima di ogni utilizzo; tenete sempre vicino a voi un bicchiere pieno d’acqua in cui sciacquerete la pinzetta con le lische che avrete appena estratto; i tranci di pesci molto ricchi di sangue (palamita, tombarello e lo stesso tonno) possono essere velocemente “ripuliti” dagli eccessi con un rapido bagno in acqua e sale in una proporzione di 10 a 1 (praticamente, quasi una soluzione fisiologica normalmente uasata in medicina); i filetti e i tranci vanno conservati e quindi lavorati ben freddi, per ottenere un risultato migliore per precisione e gusto.

7. La base di una buona marinata è sempre duplice:
a) un ottimo olio extravergine d’oliva possibilmente un “fruttato leggero” per i pesci bianchi e i crostacei e, al massimo, un “fruttato medio” per i pesci azzurri;
b) una base acida, per lo più costituita da succhi di agrumi (limone, arancia, pompelmo o lime a vostra scelta). Scegliete agrumi non trattati esternamente e ricavatene la buccia eliminando la parte bianche: è una straordinaria riserva di profumi da usare nella composizione finale del piatto. Infine: aceto? Sì, con grande cautela: può essere troppo aggressivo per il pescato, anche quando è versioni ingentilite e aromatizzate. I balsamici sono quelli di più difficile uso per il loro carattere deciso ed esuberante.

8. Capitolo erbe aromatiche e spezie. Sono preziosi ingredienti per arricchire la marinata: scegliete pure quelle a voi più gradite. Se avete come hobby quello di coltivare da voi qualche erba aromatica, il gioco è già fatto; qualche filo di erba cipollina, un rametto di timo o maggiorana fresca sono perfetti. Ma naturalmente, anche un esotico tocco di zenzero grattugiato o un cenno di paprika affumicata spagnola saranno interessantissimi. C’è solo l’imbarazzo della scelta.

9. Una buona marinatura è sempre equilibrata, esalta la materia prima senza coprirla. Sperimentate e provate, ma ricordate che ogni pesce, mollusco o crostaceo ha sue caratteristiche che vanno assecondate senza essere sovrastate;. Ricordate che la marinatura si effettua in frigo, nei tempi giusti (senza fretta ma senza eccessi) e che tutto deve ultimarsi poco prima del servizio.

10 Sale. Evitate, nelle marinate, il sale: nella maggior parte delle volte il pesce ne è già adeguatamente dotato per natura. Tuttavia, nella composizione finale un po’ di sale potrebbe tornare utile; preferite quello in grani o in sfoglie che, in alcuni casi, può apportare anche un plus aromatico, come nei sali affumicati, donando una piacevole croccantezza. Da qualche tempo è re

CONDIVIDI CON:

Facebook
LinkedIn
WhatsApp
Twitter
Email

Personalità Giuridica

In data 26 Aprile 2019, la Prefettura di Bologna,

con Prot. 80730/17/AreaIV Bis, ha disposto l’iscrizione della

Associazione “Accademia Internazionale Enoganostronomi Sommeliers – A.I.E.S.”

nel Registro delle Persone Giuridiche tenuto da questa Prefettura.

Apri chat
1
Hai bisogno di aiuto?
Ciao, Come possiamo aiutarti?