L’offerta vinicola dell’Alto Adige non manca certo di realtà produttive con vini di pregio, generalmente incastonate in un panorama incantevole. Alle molteplici Cantine che spiccano nel panorama mondiale con importanti volumi produttivi, si affiancano innumerevoli “Weingut”, spesso a conduzione familiare, che improntano la loro proposta alla qualità dei propri vini piuttosto che al numero di bottiglie distribuite.

Abbiamo visitato lo splendido Maso Pitzner, a Cardano, a pochi passi da Bolzano, sede della PITZNER – Winery & Suites, dove oltre ad aver degustato i principali vini, abbiamo incontrato il titolare Markus Puff, che assieme al fratello Thomas conducono l’attività familiare di produttori e vignaioli. A Markus abbiamo rivolto cinque domande, per meglio comprendere la proposta di questa Cantina.

Quali sono i contorni che definiscono l’identità di “PITZNER – Winery & Suites” e la sua filosofia produttiva?
Apparteniamo alla seconda generazione della mia famiglia al maso Pitzner e come tali cerchiamo di valorizzare il lavoro che hanno svolto in precedenza i nostri genitori.
Con tutte le possibilità tecnologiche di oggi cerchiamo proprio adesso di mantenere la nostra territorialità, senza mascherare i vini con lavorazioni speciali, additivi o altre aggiunte, sostenendo le ormai note massime che recitano: “in cantina meno è di più” e “il vino buono nasce in vigna”. Cerchiamo perciò di curare bene le nostre vigne e di non sovraccaricare le piante in termini produttivi e mantenendole così in equilibrio per assicurare loro una lunga vita.

Come si lega “PITZNER – Winery & Suites” alla peculiarità ed alla storia del suo territorio?
Pitzner è uno dei masi più antichi nella nostra zona, risale all’anno 1309 DC. Il maso, fino alla Prima guerra mondiale, apparteneva al castello di Cornedo. Il nome Pitzner deriva da “Büchsner” che in tedesco significa “armaiolo”. Lo stemma araldico della cantina, infatti, include al centro l’emblema di una pistola. Al giorno d’oggi però le nostre armi preferiamo impiegarle cantina, dove cerchiamo di conservare al meglio le nostre varietà autoctone, per cui oggi produciamo vini delle nostre vigne, le quali hanno un’età fino ai 90-100 anni.
Qual è il tratto distintivo dei vini di “PITZNER – Winery & Suites”?
Il tratto distintivo con cui presentiamo noi e i nostri vini sicuramente è l’eleganza e la freschezza del nostro territorio. Vini che oltre ad una bella bevibilità, hanno anche un ottimo potenziale di invecchiamento.

Come comunicate con i vostri consumatori ed ospiti? Come mantenete il rapporto con loro?
Con la nuova enoteca, adiacente alla cantina, cerchiamo di dare la possibilità a tutti i nostri clienti e agli amanti del vino, di poter assaggiare i nostri vini. Lavorando con partner scelti cerchiamo inoltre di gestire i clienti nelle varie regioni in Italia, mentre partecipando alle fiere regionali e nazionali abbiamo uno scambio diretto con i nostri consumatori. Poi, in ultimo, siamo presenti sui social, che riteniamo siano piattaforme importanti per dare visibilità alla nostra realtà e per condividere esperienze.

Cosa c’è nel futuro di “PITZNER – Winery & Suites” e quali sono i progetti a cui più tiene?
Il progetto nel futuro di Pitzner è ben chiaro. Crescere in qualità ma non in quantità.
Cerchiamo di curare più i dettagli nella vigna e in cantina per poter far crescere i nostri vini, ed essere costanti con la loro qualità.
Il Tempo ed il clima di oggi ci sfideranno sempre di più, e dovremo accettare questa sfida con premura e massima professionalità.
Di Thomas e Markus colpisce la voglia di fare e di fare bene. Un’allegria brillante si percepisce immediatamente, donando una nota fresca alla loro professionalità, che si ritrova poi nei loro prodotti. Le etichette di questa meravigliosa cantina rispecchiano precisamente il territorio: Pinot Grigio, Schiava, Lagrein, Blauburgunder. Cattura però la nostra attenzione il “CH22”, Chardonnay in purezza con 12 ore di macerazione, fermentazione del 70% in acciaio inox e 30% in botte aperta per 3 settimane sul mosto. Batonnage con affinamento “sur lies”. Maturazione in Tonneau di Rovere francese per 8 mesi e 5 mesi di affinamento in bottiglia. Il risultato è un vino complesso con un bouquet molto ampio, buon corpo ed allo stesso tempo elegante, mantenendo quella mineralità che lo lega al suo territorio.
Maestri Enogastronomi Sommeliers
Elisabetta Stefani e Davide Varrani