DEGUSTAZIONI

VAL DI CEMBRA

13 Novembre 2024

Un cammino su terre sospese fra apicoltora di montagna, viticoltura eroica e distillazioni un tempo nascoste

Al primo sguardo l’impatto è notevole. Il sole, fra le nubi, illumina una lussureggiante valle verde, resa brillante dalla recente pioggia. A est-sud-ovest le viti eroiche si inerpicano su pareti scoscese di porfido, appianate da chilometri di muretti a secco. A nord-ovest boschi di faggio, carpino, abete ed altro, interrotti ogni tanto da rosse cave di porfido, salgono anch’essi ripidamente verso le dolci cime. Più in alto appaiono le Dolomiti e la catena del Lagorai. In mezzo scorre selvaggio l’Avisio che nasce dal ghiacciaio della Marmolada. 

Apicoltura Marco Vettori

Immagine che contiene aria aperta, cibo, erba, prodotti da forno

Descrizione generata automaticamente

Il primo incontro è con Marco Vettori compagno di cammino ed apicoltore.

L’azienda si trova a Piscine di Sover in alta valle.

Marco da sempre nel mondo agricolo per professione, grande sostenitore della “restanza”, dalla filosofia dell’antropologo Vito Teti, è apicoltore per passione. 

Produce miele in un ambiente particolarmente selvaggio dove le api bottinano lungo i ripidi versanti dell’alta valle su una flora molto varia. Le api vengono seguite con costanza, eventualmente nutrite durante l’inverno quando entrano in quiescenza, e lasciate libere di posarsi sui fiori nelle altre stagioni fino alla smielatura e successiva lavorazione quando il miele raggiunge il 17-18 % di umidità.

Il risultato di questo lavoro è di due tipi di miele.

Uno dal gusto più morbido e tenue, di colore chiaro, che cristallizza in fretta, ottenuto da api che frequentano fiori in alta quota principalmente rododendro.

Un secondo dal gusto più deciso con note alte ed avvolgenti, di colore scuro, limpido, ottenuto invece da api che frequentano il bosco anche di abete.

La Campirlota | Narratori e contadini

La Campirlota | Narratori e contadini - Val di Cembra Trentino

Breve storia di due giovani agricoltori sognatori

La Campirlota è una piccola azienda agricola biologica di 2 ha dove Elisa e Paolo, a Faver 800 mt di quota, coltivano viti e castagni su terrazzamenti sorretti da arditi muri a secco.

Mentre Paolo è sempre vissuto in valle, Elisa vi si è trasferita dalla vicina Trento.

Così nel 2018, in seguito alla scomparsa del padre di Paolo, questa giovane coppia ha scelto di combinare passione per la campagna con altre attività sul territorio. All’inizio tutta l’uva veniva conferita in cantina sociale, poi la decisione di produrre una propria etichetta li ha portati alla prima produzione 2023 di 800 bottiglie di Müller-Thurgau e 2000 di Schiava.

Identità e filosofia produttiva

Partiamo dal nome dell’azienda Campirlota. La parola in dialetto significa capriola e richiama un’immagine di leggerezza ed equilibrio che sono i nostri valori. Leggerezza si esprime in uno stile di vita semplice allineato ai ritmi della natura, contemporaneamente ricerchiamo un rapporto equilibrato fra uomo ed ambiente, fatto di rispetto e reciprocità.

La motivazione profonda non è tanto produrre un vino in sè ma fare agricoltura in alleanza con l’ambiente ed il vino è un mezzo per perseguire questo obiettivo.

L’idea alla base della produzione è quella di seguire tutta la filiera del proprio lavoro dalla coltivazione delle vecchie viti fino alla bottiglia, senza conferire l’uva alla cantina sociale come veniva fatto in passato. 

Legame con il territorio

Le nostre viti sono allevate sia a pergola, come da tradizione, che a guyot, tecnica più recente, ed abbiamo puntato su vitigni maggiormente caratterizzanti la valle: la Schiava ed il Müller-Thurgau. L’etichetta della bottiglia ed il vino contenuto fanno riferimento sia come grafica che come storia a personaggi delle leggende della tradizione cimbra e della Val di Cembra. La Schiava vino fresco e fruttato porta Frau Pèrtega custode di un legame con la Madre Terra e della fertilità. Il Müller-Thurgau vino sapido e schietto porta El Picena abilissimo sarto ribelle che pagò con la vita la propria libertà.

Alla degustazione il Müller-Thurgau, di colore giallo paglierino, esprime al naso aroma di frutta bianca fresca, al gusto acidità e sapidità e conferma la freschezza, non molta persistenza.

La Schiava, di colore rosso rubino non molto intenso, esprime un aroma di piccoli frutti rossi e una nota leggera di spezie, al gusto si confermano i frutti rossi. È secco, non tannico, abbastanza morbido.

Tratto distintivo dei vini

La nostra uva è trattata con metodo biologico, anche se il vino non è ancora certificato. Curiamo le viti con rame e zolfo in modo naturale e concimiamo tramite sovescio. Cerchiamo anche di utilizzare i solfiti alla minor percentule possibile.

Quando è stato il momento di decidere per il tappo dovevamo scegliere fra il polimero simile al sughero ed il tappo a vite. I nostri vini sono freschi e di pronta beva, non destinati all’invecchiamento, non necessitano di costosi tappi di sughero. Abbiamo optato per il tappo a vite che ci sembra meno impattante per l’ambiente.

Futuro

In futuro pensiamo di utilizzare per il trattamento del terreno anche gli animali che, se riusciamo, introdurremo in azienda. Abbiamo anche appena recuperato e re-introdotto, a livello sperimentale, due vecchie varietà di vitigno un tempo coltivate in questo territorio: il Saint Laurent rosso ed il Frühroter Veltliner rosa. Vediamo come andrà. 

Distillati/Lambicar

4.200+ Grappa Foto stock, immagini e fotografie royalty-free - iStock |  Distilleria, Liquore, Distillato

In questo cammino non abbiamo visitato aziende di distillazione, ma abbiamo ascoltato i racconti dei valligiani sull’antica arte della distillazione “lambicàr”.

La valle di Cembra è considerata la culla della Grappa Trentina, un distillato esclusivamente italiano nato dalla lavorazione delle vinacce, in valle, con il metodo discontinuo a bagnomaria.

La distillazione un tempo era clandestina, ma era l’unica entrata in denaro e garantiva la sopravvivenza delle famiglie in un’economia contadina assai dura e povera. Infatti, lambicar in dialetto trentino significa sia distillare che condurre una vita difficile e faticosa.

Tutta la famiglia partecipava e la distillazione veniva fatta soprattutto nei giorni di nebbia in modo da mascherare i fumi provenienti dall’alambicco. I grandi distillavano ed i bambini stavano di vedetta in caso di arrivo delle forze dell’ordine.

La grappa ottenuta veniva utilizzata sia come bevanda che come farmaco antidolorifico e come alimento energetico. Nelle famiglie più povere addirittura per i bambini più grandi era l’unica forma di energia disponibile a colazione prima di andare a scuola.

Attualmente la produzione della grappa è ovviamente legale e viene fatta, da alcune aziende disseminate sul territorio, curando tutti quei particolari necessari ad ottenere prodotti di qualità, mantenendo tipicità e tradizionalità.

Maestro Enogastronomo Sommelier 

Patrizia Daniela Zardi

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Personalità Giuridica

In data 26 Aprile 2019, la Prefettura di Bologna,

con Prot. 80730/17/AreaIV Bis, ha disposto l’iscrizione della

Associazione “Accademia Internazionale Enoganostronomi Sommeliers – A.I.E.S.”

nel Registro delle Persone Giuridiche tenuto da questa Prefettura.

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